L’infiltrazione dell’anca

La viscosupplementazione è una terapia infiltrativa con acido ialuronico per il trattamento dell’osteoartrosi.

Normalmente il liquido sinoviale (presente in tutte le articolazioni) contiene una quantità di acido ialuronico.

L’acido ialuronico è una molecola di grosse dimensioni con caratteristiche fisiche di viscosità ed elasticità, ad esso si devono gli effetti lubrificante e ammortizzante propri del liquido contenuto nello spazio articolare (liquido sinoviale), che possiede peraltro anche una funzione anabolica, antiflogistica e analgesica locale.

Nelle articolazioni affette da osteoartrosi il liquido sinoviale è più diluito e meno viscoso di quello contenuto nelle articolazioni sane, in quanto l’acido ialuronico è presente in basse concentrazioni. Di conseguenza la cartilagine risulta maggiormente esposta ad usura.

La viscosupplementazione ristabilisce e supera i normali livelli di acido ialuronico nel liquido sinoviale, sfruttando i potenziali lubrificante, protettivo nei confronti della cartilagine ed antiinfiammatorio della molecola. Una ulteriore funzione della molecola introdotta nell’articolazione è quella di riattivare la sintesi di acido ialuronico endogeno (cioè prodotto dalla capsula articolare del paziente) da parte dell’articolazione artrosica infiltrata.

La viscosupplementazione delle articolazioni come ginocchio e spalla è una efficace terapia che l’ortopedico esegue fin dagli anni ’80. Tradizionalmente il ciclo terapeutico è costituito da 3-5 infiltrazioni a cadenza settimanale. L’infiltrazione dell’anca è una terapia più recente grazie agli acidi ialuronici di ultima generazione, più concentrati e contenenti molecole di dimensioni più grosse, che permettono di raggiungere l’obbiettivo del miglioramento della sintomatologia con una singola somministrazione. Dal momento che la tecnica infiltrativa dell’anca è più complessa di quella delle altre articolazioni come il ginocchio (vedi LA TECNICA), i farmaci di ultima generazione hanno facilitato l’utilizzo dell’acido ialuronico anche nella terapia dell’artrosi dell’anca, grazie alla possibilità di sottoporre il paziente ad un’unica infiltrazione.

LE INDICAZIONI alla terapia infiltrativa con acido ialuronico comprendono: artrosi dolorosa, artrosi non grave (almeno parziale conservazione della cartilagine articolare alla radiografia), una buona articolarità.

LA TECNICA La struttura anatomica dell’articolazione dell’anca rende difficile l’infiltrazione endoarticolare senza l’utilizzo di una guida radiologica. Per l’esiguo spazio intrarticolare, la profondità della capsula articolare e la minor facilità dell’identificazione di punti di repere rispetto ad altre articolazioni, non è consigliato eseguire l’infiltrazione dell’anca “alla cieca” Le guide radiologiche proposte come ausilio sono: l’ecografia, la fluoroscopia, La TC.  Il controllo diretto della posizione intra-articolare dell’ago e del farmaco garantisce la sicurezza del trattamento. L’ecografia non richiede l’uso di mezzi di contrasto ed inoltre può essere ripetuta senza problemi di carico di radiazioni per l’operatore o per il paziente. La fluoroscopia necessita l’uso di un mezzo di contrasto iodato che evidenzia la capsula prima della somministrazione del preparato e si diffonde nell’articolazione dopo somministrazione. Tra le due tecniche, in mani esperte, non vi sono differenze sulla velocità di esecuzione dell’infiltrazione, l’esposizione alle radiazioni in caso di utilizzo della fluoroscopia è minima. La scelta tra l’utilizzo dell’ecografia o della fluoroscopia  dipende sostanzialmente dall’esperienza dell’operatore nell’utilizzo delle due metodiche. La TC è una metodica che, come le precedenti, assicura la corretta esecuzione dell’infiltrazione, richiede del mezzo di contrasto, ma richiede tempi di preparazione ed esecuzione più lunghi.

Guida fluoroscopica. La scopia è un valido ausilio alla metodica infiltrativa. Mediante un controllo radiologico è possibile infatti visualizzare i contorni della capsula articolare con un mezzo di contrasto che assicuri che la punta dell’ago si trovi al suo interno e quindi procedere iniettando il farmaco nell’articolazione. Generalmente il controllo con guida fluoroscopica si esegue nelle strutture ospedaliere per la complessità degli strumentari radiologici necessari (fluoroscopia, lettino radiologico, sala radiologica)

Controllo radiologico dopo iniezione del mezzo di contrasto: il mezzo di contrasto si distribuisce lungo la capsula articolare e la “disegna”, si è quindi certi che la punta dell’ago (freccia) si trovi all’interno dell’articolazione e si può procedere all’infiltrazione con acido ialuronico

Infiltrazione con acido ialuronico

Al termine dell’infiltrazione l’acido ialuronico si è distribuito all’interno di tutta la capsula articolare

Guida ecografica L’ecografia non richiede l’uso di mezzi di contrasto ed inoltre può essere ripetuta senza problemi di carico di radiazioni per l’operatore o per il paziente. Per la maggior semplicità della tecnologia radiologica necessaria (guida ecografica), l’infiltrazione ecoguidata può essere eseguita ambulatorialmente.

eco

Controllo ecografico durante l’infiltrazione dell’anca. La freccia arancione indica la punta dell’ago che ha superato la capsula articolare e si trova all’interno dell’articolazione per iniettare l’acido ialuronico. La freccia gialla indica il contorno della testa del femore.

Qualunque sia la metodica scelta, l’infiltrazione viene normalmente ben tollerata dai pazienti, la sintomatologia dolorosa durante la sua esecuzione, controllata mediante anestesia locale, risulta paragonabile a quella di altre infiltrazioni endoarticolari. L’unica precauzione generalmente consigliata dopo l’esecuzione consiste in riposo da sforzi eccessivi per le seguenti 24 ore.

LO SCOPO della viscosupplementazione è quello di sfruttare le proprietà dell’acido ialuronico alleviando la sintomatologia dolorosa e ritardando il processo di degenerazione artrosica, allontanando quindi il momento dell’intervento chirurgico di protesi d’anca.

BIBLIOGRAFIA

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  2. American College of Rheumatology subcommittee on osteoarthritis guidelines. Recomendations for the medical management of osteoarthritis of the hip and knee. Arthritis Rheum; 43: 1905-15, 2000
  3. Kirwan J. Is there a place for intra-articular hyaluronate in osteoarthritis of the knee? Knee; 8 (2): 93-101, 2001
  4. Balazas EA, Denlinger JL. Viscosupplementation: a new concept in the treatment of osteoarthritis. J Rheumatol; 20 (Suppl 39): 3-9, 1993
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  6. Berg P, Olssen U. Intra-articular injection of non animal stabilised hyaluronic acid (NASHA) for osteoarthritis of the hip: a pilot study. Clin Exp Rheumatol; 22: 300-6, 2004
  7. Conrozier T, Vignon E. Is there evidence to support the inclusion of viscosupplementation in the treatment paradigm for patients with osteoarthritis? Clin Exp Rheumatol; 23(5): 711-6, 2005
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70 comments on “L’infiltrazione dell’anca
  1. paolo ha detto:

    gent. dottore, da alcuni mesi è peggiorato il mio dolore all’anca durante il
    cammino. Un anno fa un ortopedico mi ha detto che la mia anca ha la cartilagine
    consumata. Può nel mio caso essere utile una infiltrazione con acido
    ialuronico? Ho 63 anni. Grazie

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Molto dipende dal grado di consumo della cartilagine della sua anca. L’acido ialuronico lubrifica l’articolazione e nutre la cartilagine residua. Se il dolore è ancora sopportabile ed alla radiografia il consumo della cartilagine e solo parziale sicuramente la terapia infiltrativa può essere molto utile per diminuire la sintomatologia.

  2. Ilaria ha detto:

    Spettabile Dottore
    sono una ragazza di 20 anni e abito a Sassuolo (Modena) sono nata con una displasia bilaterale all’anca , provo giornalmente ormai da anni un dolore costante alle articolazioni che mi impedisce perfino di camminare ( dopo massimo 2 ore di attività fisica mi devo fermare e ricorrere agli anti dolorifici che non mi fanno quasi più effetto) nonostante ciò non ho intenzione di sottopormi ad un intervento chirurgico di protesi all’anca.
    Volevo chiederLe se secondo Lei posso sottopormi a queste iniezioni di acido ialuronico e se può indicarmi un medico competente al quale posso rivolgermi nella mia zona.Inoltre mi può dire quanto costa questo tipo di terapia?
    La ringrazio della disponibilità
    In attesa di risposta, Cordiali saluti
    ilaria

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      l’infiltrazione con acido ialuronico potrebbe essere un’ottima alternativa terapeutica per la sua coxalgia. L’intervento di artroprotesi risolverà la sintomatologia dolorosa ma se il dolore permette uno stile di vita limitato ma accettabile alla sua età è meglio procrastinare la chirurgia il più possibile. Mi spiace, non conosco colleghi in Emilia che eseguano infiltrazioni all’anca, ma sicuramente gli ortopedici dell’Ospedale di Modena sapranno indicarle chi tra loro si occupa di viscosupplementazione. Il costo dell’infiltrazione dipende dal regime di esecuzione della procedura (ambulatoriale, day hospital, studio privato…) Il costo del farmaco (ac ialuronico per monosomministrazione) oscilla intorno ai 200 euro. Io eseguo l’infiltrazione in ospedale, mediante ricovero giornaliero (day hospital), per cui farmaco e procedura sono a carico del SSN.
      Cordiali Saluti

  3. ADRIANO ha detto:

    Stimatissimo Dottore,sono stato visitato da Lei il 15 c.m.e sono in attesa di un’infiltrazione di acido ialuronico. per il momento desidero complimentarmi con Lei per il suo sito e ringraziarla per la sua professionalità.
    Cordiali saluti Adriano Zegna

  4. christian ha detto:

    Salve, ho 32 anni, con testa femorale consumata.. mi hanno fatto 3 infiltrazioni di jaluronico che purtroppo mi ha dato una strana reazione la quale mi ha provocato indolenzimento muscoloscheletrico dall’anca al ginocchio impedendomi di camminare.. ho fatto cura con cortisone e antinffiamatori ma a distanza di pochi giorni mi si è ripresentato questo dolore.. sono in attesa di ricevere risposta in merito dall’ospedale cto di Torino.. di cosa si può trattare??

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      La reazione all’infiltrazione e’ un fenomeno rarissimo. Nella nostra esperienza abbiamo osservato qualche infiammazione della capsula (sinovite) transitoria risolta in pochi giorni. Si faccia visitare da uno specialista per verificare che non si tratti di un peggioramento della sua patologia indipendente dal ciclo infiltrativo
      Cordiali Saluti

  5. nicole di meo ha detto:

    c è un nuovo farmaco, acido ialuronico, molto denso da iniettare una volta ogni sei mesi (!!!) nel ginocchio al quale è stato asportato il menisco ? e qual è il costo per iniezione ?
    grazie mille
    Nicole di Meo

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      esistono dei preparati ad alta viscosità che permettono la monosomministrazione. La scelta se ripeterlo a 6 mesi, 8 mesi, un anno, o al ripresentarsi della sintomatologia dipende dal grado di artrosi, dall’attività del paziente, dal grado di dolore, dall’età del paziente,…. Va valutata da caso a caso.
      Cordiali Saluti

  6. Daniela ha detto:

    Buonasera,sono una donna di trentanni,sono nata con una displasia congenita delle anche. I miei movimenti sono molto limitati,i dolori oltre che alle anche si stanno estendendo a tutte le articolazioni e non possono iniettarmi l’acido ialunorico perche’ non ce’ spazio all’interno dell’articolazione dell’anca. L’ortopedico mi ha consigliato l’intervento di artroprotesi d’anca, il tipo di protesi sara’ in metallo e verra’ cementata poiche’ la mia situazione ossea non e’ delle migliori. Il problema e’ che se da un lato risolverei il problema dei dolori, dall’altro ho paura di tutto quello che puo’ comportare un intervento cosi’ complesso e inoltre ho sentito che l’usura delle parti puo’ col tempo portare ad altri disturbi. Mi piacerebbe sentire un suo parere.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      la displasia congenita dell’anca può comportare una artrosi precoce e la necessità di un intervento di artroprotesi. L’infiltrazione con acido ialuronico è utile nel caso in cui la rima articolare, cioè la cartilagine, sia almeno parzialmente conservata. L’intervento in età giovane deve essere procrastinato il più possibile, compatibilmente con una buona qualità di vita. La scelta dell’eventuale modello protesico dipende dalle abitudini e dall’esperienza del chirurgo. In una protesi per una giovane donna è secondo me indicato un accoppiamento ceramica-ceramica (testa protesica con inserto del cotile). Riguardo alla cementazione o meno, in un paziente giovane sarebbe meglio non cementare, dipende però anche dal quadro radiografico.
      Cordiali Saluti

  7. Daniela ha detto:

    La ringrazio per la risposta,inizialmente l’idea di una protesi ceramica ceramica mi incoraggiava,ho letto abbastanza sull’argomento e sui materiali che vengono utilizzati.Purtroppo per me non e’ indicata vista la mia coxartrosi displasica bilaterale,devono credo ricostruirmi la cavita’ acetabolare.il medico che mi operera’ non mi ha parlato di nulla,non mi ha specificato il tipo di metallo che utilizeranno o altre informazioni sui rischi,per questo sono molto combattuta,e non nascondo che anche l’idea di avere due belle cicatrici non mi fa certo piacere vista la giovane eta’.Volevo chiederle se dovessi scegliere di non operarmi l’artrosi si estenderebbe anche a tutte le altre articolazioni,comprese spalle, braccia o rimarrebbe localizzata alle anche? In piu’ se scelgo di operarmi visto che di protesi ne dovro’ fare due, rischio col tempo che lo sfregamento delle parti e quindi l’usura della protesi possano creare problemi di altra natura all’organismo? Cordiali saluti.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      fa parte dei compiti del medico che la opererà spiegarle tutto sul tipo di protesi, sui vantaggi e svantaggi delle scelte, dei rischi dell’intervento, ragion per cui torni dal suo ortopedico per chiarirsi i dubbi o cambi chirurgo. Il dolore alle anche può nel tempo creare conseguenze alle altre articolazioni per i sovraccarichi causati dall’alterata deambulazione per il dolore. Gli unici danni sistemici che possono creare i prodotti da usura di un’artroprotesi d’anca sono stati osservati in caso di accoppiamento metallo-metallo (rilascio di ioni). Gli studi sono controversi, la letteratura non ha ancora dato una risposta definitiva ma, per prudenza si tende ad escludere l’impianto di una protesi con accoppiamento metallo-metallo in pazienti donne in età fertile ed in pazienti con insufficienza renale.
      Cordiali Saluti

  8. Daniela ha detto:

    Buonasera, la ringrazio ancora per aver risposto alle mie domande, so’ benissimo che avrei dovuto chiarire piu’ punti su questo intervento, ma questo chirurgo viene una volta tantum nel mio paesino,so’ per certo che e’ un bravo chirurgo ma poco esauriente alle mie domande, quando gli ho chiesto quale protesi mi avrebbero impiantato, ha risposto: “la migliore per lei”. Ma visto che l’accoppiamento ceramica ceramica non e’ possibile io non so’ quale sia l’alternativa migliore. So che quando mi chiameranno per l’intervento che e’ previsto fra qualche mese all’universita’ di Roma alla “Sapienza” io non sapro’ nulla se non che devo operarmi e il chirurgo fara’ e decidera’ su di me tutto il resto, bene o male che vada, visto che l’intervento avviene il giorno dopo il ricovero. Da qui trovandomi in questo sito partono le mie domande a lei. Ha parlato di rilascio di ioni e controindicazioni in donne in eta’ fertile quindi suppongo che una volta fatta la protesi non potro’ piu’ avere figli!Mi sembra di andare incontro a “Golia”, non so’ se riusciro’ ad affrontare con tutti i rischi che comporta questo intervento forse se avessi 50 ragionerei diversamente, ma a 32…..E’diverso!Be’ concludo ringraziandola ancora per la cortesia che ha avuto nel rispondermi le mando i miei piu’cordiali saluti e non mi aspetto che risponda ulteriormente.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      non è un problema di età o paesino,…., il chirurgo deve informare dettagliatamente il paziente sulla procedura, sui rischi e sui benefici dell’intervento. E’ obbligato non solo dall’etica professionale ma anche dalla Legge, si chiama “consenso informato”.
      Cordiali Saluti

  9. franca ha detto:

    salve, sono una signora di 49 anni con anca ginocchia e spalla con riduzione della cartilagine, per l’anca il dolore comincia ad essere costante nei movimenti di apertura …volevo sapere se alla mia eta’ e’ consigliabile una operazione all’anca, che mi hanno consigliato di programmare nei prossimi due anni, o se e’ meglio pensare alle infiltrazioni…ho letto che lei esegue le infiltrazioni in ospedale in day hospital, si riesce a fare le infiltrazione con il SSN o bisogna preventivare una bella spesa..ormai i soldi non si contano piu’ fra FLEXART e Condral….grazie della disponibilita’….eventualmente si potrebbe fare a Torino anche se io abito a Bologna??

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno.
      49 anni è presto per una protesi d’anca, se la coxartrosi permette ancora una buona qualità della vita bisogna cercare di rimandare il più possibile l’intervento.
      L’infiltrazione ha lo scopo, come avrà letto, di diminuire il dolore e cercare, nutrendo la cartilagine, di rallentare la progressioine dell’artrosi.
      L’infiltrazione in DH è da me eseguita a carico del SSN, ovviamente qualsiasi sia la città di residenza del paziente.

  10. Ilaria ha detto:

    Salve, le chiedo un suo parere.
    Ho 33 anni, sono stata sottoposta ad artroscopia anca 5 mesi fa che ha rivelato mancanza legamento rotondo e area di delaminazione condrale a livello del cotile (la superficie di cartilagine usurata è estesa ma non profonda). Da più di un mese il percorso di riabilitazione ha subito un rallentamento in seguito a un movimento improvviso che ha causato infiammazione psoas e adduttori. Nonostante la terapia antiinfiammatoria non sono ancora riuscita a ritornare a riprendere la riabilitazione a pieno regime. Oltre a un fastidio diffuso a zona inguine si presentano di volta in volta contratture a gruppi muscolari gluteo e/o gamba, oltre a indolenzimento del lato schiena. Questo sta incidendo anche sulle azioni quotidiane influenzando postura, modo di camminare ect.. comportando piccoli problemi anche all’altra gamba, ostacolando il ristabilimento di un corretto schema motorio. E quindi anche di un “uso” corretto dell’anca.
    La viscosupplementazione mi è stata proposta come un aiuto per risolvere la situazione infiammatoria diffusa e quindi per darmi la possibilità, togliendo il dolore, di reimparare a utilizzare al meglio la mia anca, sia nelle pratiche riabilitative che nella quotidianità.
    Lei che ne pensa?
    La ringrazio molto
    Ilaria

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      concordo nel ritenere l’acido ialuronico una terapia indicata nel suo caso. Non serve per i dolori muscolari ma migliora sicuramente la sintomatologia dovuta alla degenerazione cartilaginea evidenziata in artroscopia. Diminuendo il dolore la riabilitazione sarà agevolata.
      Cordiali saluti

  11. Ilaria ha detto:

    Grazie della risposta tempestiva e della disponibilità.
    Buon lavoro e cordiali saluti
    Ilaria

  12. anna maria ha detto:

    salve, sono una signora di 50 anni è mi è stato consigliato di fare l’inflitrazione all’anca. Vorrei sapere se è doloroso l’intervento, se è eseguita sotto un’annestesia locale? Grazie

  13. ENZO GERMANI ha detto:

    Buongiorno,
    mi hanno proposto di eseguire 3 infiltrazioni all’anca senza ecografia.
    sono molto dubbioso, vorrei sapere il suo parere.
    Grazie
    Germani Enzo

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      sono anchi’o molto dubbioso, a meno che non si tratti di un’infiltrazione endoarticolare (molto difficilmente raggiungibile senza ausilio radiografico anche in mani esperte) ma di una infiltrazione in regione trocanterica per una borsite trocanterica (v. sito)
      Cordiali Saluti

  14. simona ha detto:

    Gentilmente vorrei chiedere se le infiltrazioni eco-guidate all’anca di acido ialuronico sono consigliabili in caso di conflitto femoro-acetabolare. Grazie.

  15. anna maria ha detto:

    salve sono anna, che per tre anni ha sofferto di dolore che partano dell’anca destra. Ho eseguito dell’inflitrazione con successo, ma anche se il dolore è passato, sono ‘bloccata ‘ nell’articolazione della gamba e anca. Ciò comporta difficoltà in fare le più elementare movimenti, come camminare, guidare la macchina, prendere un oggetto se cade a terra. Sono stata consigliata a pensare ad un intervento all’anca, in quando cè la mancanza del cartelagine. Mi puoi dire come avvieni questo intervento, la durata della digenza ospidaliera e come e quanto dura la convalescenza. Grazie.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      l’intervento di artroprotesi d’anca richiede una degenza in ospedale di almeno una settimana, seguita da tre-quattro settimane di fisioterapia. Dipende poi dall’età del paziente, dal decorso post-operatorio, dalla tecnica chirurgica,…. Se crede potrebbe esserle utile leggere i capitoli sul sito (finestre a sinistra dell’home page) ANCA: protesi d’anca e PROTESI D’ANCA: LA VIA ANTERIORE.
      Cordiali Saluti

  16. anna maria ha detto:

    grazie per la sua cortesia

  17. Francesco ha detto:

    Per “meniscosi mediale” (o meniscopatia) ginocchio – mi consigliano un cicli di 5 infiltrazioni di acido ialuronico. A parte il costo dell’iniezione so esistere differenti costi di fiale, di ac.ialuronico, da 10 euro a 400 euro poer fiala. Ho letto di di “Hyalgan, Haylubrix, Duralone, Artz, Hylan GF-20,” ecc. In questa “giungla2 di marche e prodotti diversi quale preferire?
    Grazie

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      non tutti gli acidi ialuronici hanno caratteristiche uguali. E’ compito del suo ortopedico indicarle il farmaco più indicato per il suo ginocchio.
      Cordiali Saluti

  18. Rosanna ha detto:

    Gent.mo Dott. Rivera le scrivo per chiederle un consiglio. Mio figlio di 14 anni che fa intensa attività sportiva (portiere), ha subito un trauma – durante una partita – alla caviglia destra cica un anno fa. Siamo andati avanti con alti e bassi , ghiaccio e così via. Ha fatto una RMN pochi giorni fa e questo è il referto: in corrispondenza del versante antero mediale del domo astragalico è apprezzabile una vistosa alterazione di segnale, di morfologia scodelliforme, nel cui contesto spicca una immagine ovalare ben centrata. Moderato edema dell’osso trabecolare circostante. Quanto descritto è riferibile a patologia osteocondrale, probabilmente post traumatrica, con frammento ben centrato.
    L’ortopedico mi ha consigliato 3 infiltrazioni, riposo assoluto con scarico totale di peso (stampelle), tutore e magnetoterapia (a casa). Lei cosa ne pensa vista la giovane età? Sicuramente questo dolore va e viene ed è presente soprattutto quando corre. La rigrazio anticpatamente per la risposta.
    Cordiali saluti

  19. anna maria ha detto:

    finalmente sto per farmi operare per aver una protasi all’anca. Sono arrivata al punto di non poter camminare senza il girello. Il pensiero di andarmi ad operae è un emozione un po mista, fra paura e speranza. Cerco di aggrapparmi alla speranza di ritornare ad essere autonima e poter camminare dinnuovo. Ho 54 anni e ho tanto da fare ancora nella vita……oltre a questo sto per diventare nonna per la prima volta e voglio godere il mio nipotino in pieno. Mi hanno detto che mi faranno un anestesia parziale, e poi sarò sedata? Sicuro che non sentirò niente. Al pensiero che potrò sentire strumenti operatore i uso sulla mia anca non mi diletta. é doloroso dopo l’intervento? anche se dolore ne ho sentito tanto in questi mesi. Grazie per l’attenzione. anna

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      il dolore dopo l’intervento può essere ben controllato dai farmaci ed ha generalmente una breve durata. Le auguro che tutto vada per il meglio e che anche lei, come la maggior parte dei pazienti che ho operato di protesi d’anca possa a breve dire “se sapevo lo facevo prima…”
      Cordiali Saluti

  20. emilia ha detto:

    Ho 53 anni e ho da tempo una coxartrosi all’anca destra. Il dolore classico all’inguine e al fianco è ancora sopportabile anche se spesso, senza apparente motivo, diventa così forte da camminare con difficoltà e da rendermi difficile l’addormentarmi la sera. Il mio ortopedico mi ha consigliato di rimandare il più possibile la protesi e di fare intanto fisioterapia e una serie di infiltrazioni ecoguidate. Premetto che 5 anni fa ho avuto gli stessi disturbi, ma mi hanno fatto una infiltrazione all’anca normale , non ecoguidata, e non ho avuto più problemi fino ad una anno fa, quando sono ripresi i dolori. Le chiedo: perchè ora devo fare delle infiltrazioni ecoguidate al posto di quelle tradizionali? Visto che sono costose, c’è anche un modo per eseguirle tramite SSN? E’ vero che tante infiltrazioni possono essere pericolose e far venire infezioni? Sono alta 1’74 e peso 68 chili: il peso incide?

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      le infltrazioni all’anca sono normalmente eseguite con la guida ecografica o fluoroscopica. L’articolazione dell’anca è molto profonda e lo spazio articolare piccolo, il rischio di eseguire l’infiltrazione fuori dall’articolazione è elevato. Credo che la sua infiltrazione di 5 annni fa fosse trocanterica non all’anca. Generalmente il prodotto utilizzato è l’acido ialuronico ad elevata densità, difficilmente fornito in ospedale.
      Cordiali Saluti

  21. anna maria ha detto:

    oggi sono stata pronotata per l’intervento per una protesi dell’anca destra. Dovuto al mio soprapeso il dottore mi ha detto che deve valutare che tipo di protesi da usare; quello tradizionale o quello usato per ‘i più giovani’. Sono un po confusa e vorrei sapere quando puo durare una protesi. Che differenza c’è fra ‘una protesi piu lunga e quella piu corta’???? Sono arrivata a non poter condurre una vita ‘normale’ e quindi non ho tanta scelta; a questo punto un intervento sembra l’unica soluzione. Mi potrei chiarire un po su la durata di una protesi. é vero che col tempo uno si ritrova dinnuovo con gli stessi problemi prima dell’intervento. sarei grata di una risposta . Sei sempre stato d’aiuto. Grazie di cuore. Anna

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      il tipo di protesi è un problema tecnico che non cambia il risultato finale. Protesi lunghe o corte, vie d’accesso diverse, in realtà non ci sono evidenze scientifiche su grosse differenze di risultati. Oggi vediamo artroprotesi d’anca impiantate 15-20 anni fa che vanno molto bene.
      Cordiali Saluti

  22. emanuela celli ha detto:

    Ho scoperto oggi che esistono queste infiltrazioni delle quali Lei parlava e mi è sembrato potessero essere valide per il mio caso.
    Ho 47 anni e una displasia congenita bilaterale alle anche. 20 anni fa un chirurgo di Marsiglia mi ha effettuato un’osteoctomia flettendo la posizione delle anche accorciandomi le gambe di circa 3 cm. con due interventi “prolunga-tempo-protesi” eseguiti a distanza di 15 giorni. Ne ha giovato la riabilitazione.
    Ora, una sola delle due anche mi fa male (spesso ma non sempre); cammino ancora senza ausigli anche se il mio tempo di resistenza non è molto. Dalle radiografie dicono che la cartillagine non è peggiorata di molto.
    Le scrivo perché l’Ortopedico che mi ha visitato mi ha proposto una protesi all’anca dolorante che mi farebbe ritornare la gamba 3 cm. più lunga. Dovrò quindi fare la riabilitazione per un anno con una suoletta di 3 cm. sotto la scarpa per alzare l’altra gamba. E per riportare la situazione alla pari, opererebbe con protesi anche quest’ultima anca (che è ancora decente) dopo un’anno. Non mi è parsa una buona idea.
    Le sembra che l’infiltrazione possa aiutarmi nell’attesa che sia giustificato l’intervento a tutte due le anche? E se sì: quale può essere un centro nelle vicinanze di Belluno che esegue queste operazioni? (Veneto,Trentino, Lombardia ecc.)
    La ringrazio e spero che mi possa rispondere. Emanuela

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      l’ovvio consiglio che diamo sempre ai pazienti giovani come lei è di ritardare il più possibile il momento della protesi, sempre compatibilmente con una qualità di vita accettabile. L’infiltrazione può servire a diminuire il dolore. Purtroppo non sono in grado di aiutarla a trovare un collega che esegua le infiltrazioni vicino al suo domicilio, provi ad informarsi presso il suo ospedale di zona.
      Cordiali saluti

  23. carla ha detto:

    Egregio dott Rivera,sono carla,ho 64 anni,previa richiesta medica,mi sono recata a fare una radiografia all’anca sinistra,per forti dolori o comunque fastidiosi, che ho da due mesi circa,ultimamente anche notturni.La diagnosi,è questa; Lieve addensamento osteosclerotico sub-condrale della porzione supero esterna degli acetaboli ma normale aspetto delle teste femorali,e regolare ampiezza delle interlinee articolari,lieve osteoartrosi interpubica,modesta entesofitosi dell’apice del gran troncantere di sinistra,segni di spondilo-artrosi degli ultimi metameri lombari. L’ortopedico mi ha prescritto,tre iniezioni [una per settimana] endoarticolari troncantere,sn. E’ ridicolo,ma ho timore,sapendo che nell’anca sono le più complesse! Vorrei cortesemente chiederLe,è possibile,farle in anestesia totale brevissima e leggera??? questa terapia mi sarebbe utile??? Premetto,nel bennaio 2010,mi sono rotta la caviglia sinistra,ho tribolato un pò a lungo,[non sono stati però effettuati interventi] ho però cambiato il modo di camminare,ossia un pò insicuro,e con un pò meno forza d’appoggio del piede,specie sulle scale. Il mio problema attuale,può dipendere anche da ciò,da posture non giuste??? La ringrazio,molto cordialmente e la saluto, Grazie ancora per una Sua eventuale risposta!!!

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      le infiltrazioni che il collega le ha prescritto non sono da eseguire nell’articolazione (che tecnicamente sono un po’ complesse) ma nella borsa trocanterica, nella regione laterale dell’anca. Non è necessaria nessuna anestesia per le infiltrazioni trocanteriche.
      Cordiali Saluti

  24. Donatella ha detto:

    Salve, a seguito di visita ortopedica, mi è stata diagnosticata una meniscite di tipo degenerativo peggiorata da ripetuti traumi leggeri. Mi sono state consigliate infiltrazioni di acido ialuronico.Vorrei gentilmente chiedere se si possono trovare in commercio fiale dal costo contenuto, anche recandosi magari in Svizzera oppure in Germania ed eventualmente un orientamento sulla cifra che dovrei andare a pagare ! Grazie per la cortese attenzione Donatella

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      le fiale di acido ialuronico hanno costi variabili da 40 a 200 euro circa, in base alla viscosità del prodotto ed al numero di infiltrazioni che sono consigliate per prodotto. Non sono a conoscenza dei prezzi all’estero.
      Cordiali Saluti

  25. Donatella ha detto:

    Ringrazio per la immediata risposta! Adesso, però, a seguito del referto di RMN, la diagnosi pare essere di Edema Osseo. Il ginocchio rimane dolorante e gonfio, con evidente peggioramento della deambulazione,anche in piano. Mi è stato consigliato solo riposo e ghiaccio, però non si comprende la causa di questo gonfiore ( l’ultimo trauma subito risale ad un anno e mezzo fa! ) Gradirei un suo parere in merito, se lo ritiene necessario, potrei anche prenotare una visita. Grazie della cortese attenzione

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      l’edema osseo è una sofferenza dell’osso al di sotto della cartilagine. Generalmente occorre il tempo per farlo guarire. Di grande utilità possono essere i farmaci antinfiammatori ed il clodronato, assunti sotto controllo del medico curante, la ginnastica vascolare (bagni alternati caldo/freddo), la terapia fisica (tecarterapia o magnetoterapia).
      Cordiali Saluti

  26. Donatella ha detto:

    Infatti come terapia ach’io sto facendo iniezioni di acido clodronico ( 1 fiala da 200 mg a gg. alterni ) unitamente a magnetoterapia domiciliare con I- One dell’Igea per tutta la notte. Però ho letto i gravi effetti collaterali dell’acido clodronico e, considerato che assumo un alto dosaggio, sono molto prevenuta, anche perchè, nonostante queste cure, il mio ginocchio è sempre più gonfio e dolorante! La causa di questo Edema Spongiosa Ossea del condilo femorale è da attribuirsi unicamente all’età (57) o il trauma subito oltre 2 anni fa nello stesso ginocchio, può avere una qualche determinanza? Ringrazio nuovamente per la gentile disponibilità e saluto cortesemente Donatella

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      normalmente, dopo una dose d’attacco giornaliera per 1 settimana si procede ad 1 dose settimanale per mesi con il clodronato. La causa può essere post-traumatica ma spesso è sconosciuta.
      Cordiali Saluti

  27. manuele ha detto:

    Buonasera dottore, mi presento: sono Manuele, ho 31 anni, carpentiere di professione. Da circa 4 mesi soffro di dolori fortissimi all’anca destra e di conseguenza alla gamba, schiena..cervicale!Non riesco neanche piu’ a camminare bene, zoppico e tutto questo mi provoca altro dolore fisico.Ovviamente consulto medico, fisioterapista e chirurgo: risultato dei raggi e soprattutto della tac 3d: necrosi testa femorale .
    Il chirurgo che mi deve operare mi ha sconsigliato per ora di optare per la protesi d’anca ma questo e’ possibile solo dopo aver controllato tramite endoscopia lo stato della mia cartilagine e della testa femorale.
    Vorrebbe, in alternativa, data la mia giovane eta’, procedere con delle infiltrazioni di acido ialuronico per ricostruire la mia cartilagine. Cortesemente potrebbe rispondermi a delle domande che mi assillano?: se tutto cio’ fosse possibile, quanto durerebbe l’effetto delle infiltrazioni?Quante dovrei farne ?ogni quanto? Di quanto tempo posso ritardare la protesizzazione? Se nel mio caso le infiltrazioni avessero successo, si puo’ non ricorrere proprio alla protesi oppure esse sono necessarie? La ringrazio per la sua cortese attenzione.
    Le porgo distinti saluti,
    Manuele.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno
      purtroppo no, l’acido ialuronico nutre la cartilagine sofferente ma non ricostruisce nulla. Il suo utilizzo in caso di osteonecrosi non dà generalmente grandi risultati sul miglioramento della sintomatologia dolorosa.
      Cordiali Saluti

  28. silvio ha detto:

    salve Dottore.
    ho 54 anni e mi hanno diagnosticato una forma di coxoartrosi bilaterale alle anche. non riesco piu ad accavallare le gambe , pero ancora non ho particolari dolori nel camminare. il medico ha detto che la patologia sta nella fase iniziale. volevo ricorrere alle infiltrazioni pe ritardare l’evento ma l’ortopedico me le ha sconsigliate perche possono essere pericolose e produrre infiammazioni batteriche. è vero?
    che mi consiglia?
    grazie

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      dalla descrizione della sintomatologia la sua coxartrosi rientra nel gruppo con indicazione all’infiltrazione. L’infezione articolare dopo infiltrazione è una complicanza che si può osservare in qualsiasi tipo di infiltrazione. Nel caso specifico l’evento sfortunato sarebbe non raro ma eccezionale. In letteratura scientifica non è riportato attualmente alcun caso di infezione post-infiltrazione all’anca. Io personalmente, in 200 casi circa, non ne ho mai osservate.
      Cordiali Saluti

  29. silvio ha detto:

    buongiorno,
    ho 54 anni e da un anno rilevo dolori alle anche nel movimento del divaricare . a volte dolori anche nel camminare. dalle radiografie risulta una oxoartrosi abbabstanza evidente. sembra sia destinato a presto all’intervento di protesi bilaterale. nel frattempo sto effettuando delle cure cicliche con CARTIJOINT capsule.
    le chiedo: e meglio continuare con le cure di CARTIJOINT o effettuare le infilatrazioni di acido ialuronico? (mi hanno anche detto che tali infiltrazioni possono provocare delle infezioni che poi in caso di intervento possono provacare degli effetti negativi.
    grazie

    grazie

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      purtroppo il condroitinsolfato e la glucosamina non hanno dimostrato in letteratura una costante soluzione al problema del dolore. La terapia infiltrativa è sicuramente di maggior impatto sulla patologia. Al momento in letteratura non sono descritte infezioni post-infiltrazioni all’anca, in ogni caso prima della protesi è comunque far trascorrere un intervallo di almeno 3 mesi.
      Cordiali Saluti

  30. Sara ha detto:

    Buonasera,
    sono una donna di 30 anni nata con lussazione bilaterale congenita dell’anca, operata a 18 mesi per mettere il ferro perché la gessatura non ha funzionato e nemmeno l’operazione.
    la recente radiografia ha evidenziato Varismo cervico diafisario a destra. Sfuggenza dei tetti acetabolari. Iniziali note coxo-artrosiche con lieve sclerosi dei tetti acetabolari e rima articolare coxo-femorale conservata in ampiezza, bilateralmente.

    La visita ortopedica mi ha consigliato: ciclo di infiltrazioni ecoguidate con Hyalubrix e depo-medrol 1 alla settimana per 3 volte.
    Protocol 1 al dì per 3 mesi 2 volte l’anno.

    il mio medico di base mi ha consigliato Condral 1 al dì per 2 mesi per 2 volte l’anno.

    Volevo chiedere:
    1. se questa terapia sia di infiltrazioni che integratori per via orale è efficace;
    2. il Condral è equivalente al Protocol?

    Grazie anticipatamente
    Sara

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      sono entrambi integratori con molecole diverse ma con la stessa funzione. In letteratura la loro efficacia è molto dibattuta.
      Cordiali Saluti

  31. Alessandro ha detto:

    Buongiorno dottore,
    mi hanno diagnosticato una coxartrosi bilaterale pertanto, nonostante riesca ancora a muovermi bene – ma con dolore – ho provato l’infiltrazione di acido iarulonico alla gamba dx, fatta a metà gennaio.
    Dopo l’infiltrazione ho avuto notevoli dolori che quasi mi impedivano di camminare (probabile infezione, cura di antibiotici per farla passare); dopo un paio di settimane tutto è rientrato, ma da pochi giorni i dolori sono tornati, come prima dell’infiltrazione. A parte la mia convinzione che la seconda iniezione (quella dell’acido) sia stata fatta fuori “bersaglio” (nei giorni seguenti dopo la prima iniezione di antinfiammatorio sono stato benissimo, zero dolori), cortesemente lei cosa mi consiglierebbe?
    Grazie

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      difficile dare un consiglio, escluderei che l’infiltrazione sia stata eseguita al di fuori dell’articolazione dal momento che utilizziamo ausilii radiologici (ecografia, fluoroscopia) per eseguirle. Difficile anche che si sia trattato di infezione. Consiglio un nuovo controllo clinico per capire l’entità del dolore e dare ulteriori indicazioni.
      Cordiali Saluti

  32. Adriana ha detto:

    Salve ho 34 anni, da circa un mese ho problemi nel camminare, sono arrivata al punto di dover utilizzare le stampelle per muovermi, ho fatto un Rx con esito negativo, poi in seguito ho eseguito un ecografia che ha evidenziato un versamneto liquido nell’anca dx e un non significativo versamneto liquido endoarticolare nel ginocchio dx, libero il cavo popliteo, in seguito o fatto una visita ortopedica e da lì un RM al bacino il cui esito è:si evidenzia alterato segnale della testa e collo femorale dx che presentano diffusa ipointensità nelle sequenze T1 pesate e iperintensità nelle sequenze T2 pesate da fenomeni edematosi midollari su base verosimilmente algodistrofica cui si associa minimo versamento endoarticolare omolaterale. Non espansi in scavo pelvico.
    Visto che la prossima visita ortopedica la devo fare tra 15 gg potrebbe dirmi cosa significa questo risultato?
    Grazie

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      l’algodistrofia è una malattia dell’osso che provoca un versamento doloroso all’interno del tessuto osseo. Generalmente si autolimita. Utile è la terapia con clodronato, la magnetoterapia o tecarterapia, uso di antinfiammatori sotto controllo dell’ortopedico curante.
      Cordiali Saluti

  33. marco ha detto:

    salve stamattina ho fatto una infiltrazione all’anca in coxoartrosi
    con farmaco hyalubric 60 fra 15 gg un’altra
    mi consiglia di fare poco movimento tra una infiltrazione e l’altra-
    e poi è vero che i benefici si hanno dopo una quindicina di giorni.
    grazie se avra maniera di ripondermi.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      si, generalmente gli effetti della terapia infiltrativa con acido ialuronico si sentono a distanza. Generalmente io consiglio solo riposo da sforzi nelle 24 ore seguenti all’infiltrazione.
      Cordiali saluti

  34. marco ha detto:

    Buon giorno le descrivo brevemente la mia storia: pubalgia da 5 anni esiti ecografia, rx bacino e risonanza magnetica negativi. Cure di infiltrazioni di cortisone, tecar, laser senza efficacia. Un bel giorno un ortopedico decide di operarmi di tenotomia adduttoria ma il problema persiste e allora inizia o fare delle infiltrazioni a livello anca e poi si inventa di entrarmi in arteoscopia per un sospetto impigiment. Gli esiti dell’artroscopia sono i seguenti: regolare la cartilagine della testa femorale, regolare il ligamento rotondo, wave sign a livello della zona 3 dell’acetabolo con minimo sfrangiamento labiale. Si eseguono debriment del labbro, asportazione di piccoli flap cartagilineo ed osteoplasica del collo femorale. Il problema persiste e dopo di che mi recai da un medico sportivo e dopo visita mi invio da un odontoiatra per effettuarmi un bite. Iniziai a effettuare ginnastica posturale. A distanza di un anno mi mando’ ad effettuare dei plantari. Il mio problema attualmente e’ un po’ calato all’inizio mi faceva male in zona inguinale ora piu’ esternamente a livello dell’anca. Pero’ quando forzo non ce la faccio, il mio pensiero e’ questo: e’ possibile che io abbia male a livello dell’anca se la cartilagine e’ regolare? A detta di un altro ortopedico il mio male e’ alla capsula articolare ma dico io ma e’ possibile sentire male a distanza di tre anni dall’operazione se la cartilafine e regolare? Grazie per una sua risposta.

  35. Nives ha detto:

    Buongiorno dottore , mio nipote Matteo ha tredici anni e gioca a calcio. Da un po’ di tempo ha un dolore alla coscia dx. Ha fatto l’ecografia e le trascrivo la risposta: l’eslplorazione ecografica in corrispondenza dell’inserzione dei tendini dei muscoli ischio crurale mette in evidenza la presenza di una piccola area calcifica come da entesopatia inserzionale. Non alterazioni eco visibile a carico dell’inserzione degli adduttori sul pube dx . Non lesione muscolare.Vorremmo sapere cosa questa calcificazione puo’ comportare , cosa si puo’ fare per guarire e se puo’ ricominciare a giocare a calcio . Molte grazie.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      si tratta di una tendinite inserzionale da sovraccarico. Riposo e fisioterapia serviranno a far ritornare al più presto suo figlio all’attività sportiva

  36. isidoro ha detto:

    Buonasera Dottore, sa indicarmi se nella provincia di brindisi ( o dintorni) ci si può trovare qualche suo collega o qualche struttura che possa fare infiltrazioni all’anca? Coxoartrosi accertata , grazie .