La vertebroplastica

La vertebroplastica percutanea è una terapia chirurgica dei cedimenti vertebrali. Consiste nell’iniezione di cemento osseo all’interno del corpo della vertebra colpita da crollo.

I cedimenti del corpo vertebrale possono essere causati da osteoporosi (diminuzione della qualità dell’osso, tipico dell’età avanzata) o da lesione osteolitica (zona di diminuzione delle trabecole ossee) dovuta a lesione tumorale benigna o maligna.

ANATOMIA

La colonna vertebrale è costituita da numerose vertebre (7 cervicali, 12 dorsali, 5 lombari) che con il sacro costituisco la struttura portante del tronco del corpo umano. Le vertebre articolano tra loro mediante faccette articolari che consentono movimenti di flessione, estensione e rotazione. I corpi vertebrali sono separati tra loro da dischi intervertebrali, strutture fibrocartilaginee che fungono da ammortizzatori della colonna. La vertebra è costituita da una porzione anteriore, il corpo, costituito da tessuto osseo spugnoso ricoperto da un guscio di osso corticale, più resistente. La porzione posteriore è composta dall’arco vertebrale, che contiene il canale vertebrale, dai peduncoli, che articolano con i corrispondenti peduncoli delle vertebre superiori ed anteriori, e dai processi spinosi.

I CROLLI VERTEBRALI

La causa delle fratture vertebrali in età avanzata è l’osteoporosi, una patologia che determina la diminuzione della qualità dell’osso. Le trabecole ossee, ovvero le strutture portanti della struttura ossea, perdono quindi di capacità di sostenere il peso e le sollecitazioni. Per traumi minori, spesso semplici sforzi in flessione o cadute lievi, il corpo vertebrale, che ha perso resistenza, subisce un crollo delle sue trabecole interne, deformandosi a cuneo anteriore o schiacciandosi in altezza. Il dolore generalmente compare immediatamente ed è accentuato dai movimenti in flessione e rotazione e dall’aumento della pressione addominale (colpo di tosse).

Deformazione a cuneo di una vertebra lombare: crollo delle trabecole ossee all’interno del corpo vertebrale della vertebra centrale.

LA DIAGNOSI 

In caso di dolore lombare o dorsale in un paziente anziano o con fattori di rischio per l’osteoporosi, un crollo vertebrale deve essere sospettato. Una radiografia è sufficiente a visualizzare l’eventuale vertebra fratturata. In caso di dolore persistente nonostante il riposo ed il busto, una risonanza magnetica, è necessaria per evidenziare l’eventuale edema della spongiosa ossea, che dimostra la mancata guarigione della vertebra fratturata.

Radiografia che evidenzia un crollo vertebrale (a sinistra): la vertebra centrale appare ridotta in altezza e deformata a cuneo. La risonanza magnetica (a destra) evidenzia il persistere dell’edema a 3 mesi di distanza dalla frattura (freccia)

LA TECNICA

Per iniettare il cemento all’interno della vertebra viene utilizzato un ago con punta a becco di flauto. L’intervento viene eseguito con l’ausilio della guida radiologica. Il paziente viene coricato in posizione prona, si esegue un mini-accesso in anestesia locale in modo da inserire l’ago fino alla vertebra. Si procede poi all’introduzione dell’ago nel corpo vertebrale ed all’iniezione di cemento fino al suo riempimento.

In caso di diagnosi non certa è possibile eseguire una biopsia prima dell’iniezione del cemento.

Al termine dell’intervento viene eseguita una tc di controllo per valutare la diffusione del cemento ed eventuali complicanze.

L’intervento viene eseguito in day-hospital, il paziente viene dimesso in giornata con prescrizione di eventuali analgesici.

Controllo radioscopico: posizionamento dell’ago al centro della vertebra, iniezione di cemento, controllo finale (proiezioni laterali)

LE INDICAZIONI

La vertebroplastica percutanea è indicata per eliminare il dolore in caso di cedimento su base osteoporotica che non si risolve con il riposo, la somministrazione di analgesici e l’utilizzo di un busto semirigido per un tempo non inferiore alle 4-6 settimane. Meno frequentemente viene utilizzata in caso di tumori ematologici (mielomi, linfomi), lesioni metastatiche o tumori benigni.

 

I RISULTATI

La discussione in letteratura sulla percentuale dei successi della metodica è ancora aperta. .Esistono numerosi studi clinici che hanno dimostrato l’efficacia della metodica nel diminuire drasticamente il dolore da cedimento vertebrale già a poche ore dall’intervento. Le complicanze sono un evento infrequente, le più recenti pubblicazioni, anche su casistiche numerose, non riportano complicanze gravi ma solo qualche evento avverso lieve. La durata dell’intervento è variabile a seconda del numero di vertebre da trattare, ma è generalmente ben tollerata dal paziente che viene dimesso in giornata senza particolari prescrizioni terapeutiche (riposo, antidolorifici al bisogno, bustino fino al controllo clinico che avviene normalmente 7-10 gg dall’intervento)

 

BIBLIOGRAFIA

  1.  Altman J, Alacorn G, Applerouth D, Bloch D, Borenstein D, Brandt K. The American College Rheumatology criteria for the classification and reporting of osteoarthritis of the hip. Arthritis Rheum  34: 505-14, 1991
  2.  Archibeck MJ, Surdam JW, Shultz SC, Junick DW, White RE. Cementless total hip arthroplasty in patients 50 years or younger. J Arthroplasty 21: 476-483, 2006
  3.  Wright AA, Cook C, Abbot JH. Variables associated with the progression of hip osteoarthritis: a systematic review. Arthritis Rheum  61(7): 925-36, 2009
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12 comments on “La vertebroplastica
  1. tiziana ha detto:

    Per un colpo di frusta dovuto ad un tamponamento ho effettuato una rm con il risultato: Verticalizzazione del rachide cervicale con iposegnale in T2 dei dischi intersomatici per fenomeni di disidratazione, di spessore ridotto il disco C5-C6 e C6-C7. Modesta protrusione discale posteriore ad ampio raggio del disco C5-C6 e C6-C7, intraforaminale a sinistra, con modesta impronta sullo spazio subaracnoideo anteriore. La corda midollare è regolare per morfologia ed intensità di segnale. Canale midollare di ampiezza nei limiti. Angioma vertebrale a livello del soma D1.
    La mia situazione è preoccupante? L’angioma che problemi può dare?
    Ho continui dolori alla cervicale che si irradiano al braccio sinistro bloccandomi a volte anche la clavicola e dolori allo sterno. Di notte mi sveglio con le dita delle mani completamente addormentate e devo continuamente girarmi perchè la spalla mi fa veramente molto male.
    La ringrazio per quanto potrà dirmi e in attesa la saluto cordialmente. Tiziana

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      l’angioma del corpo vertebrale di d1 è una lesione benigna. Non provoca nessuna sintomatologia e non deve preoccupare. Per il resto la risonanza non evidenzia nulla di patologico. La sintomatologia è dovuta al colpo di frusta causato dal tamponamento. Oltre ad una cura con miorilassanti ed antiinfiammatori occorrono cure fisioterapiche per accellerare i tempi di recupero (massoterapia e terapie fisiche come tens, tecarterapia..).
      Cordiali saluti

  2. Fabio ha detto:

    Per ripetuti dolori a metà della schiena, anche da fermo senza alcun sforzo, ho conseguito una RX colonna lombosacrale con il quesito diagnostico: lombalgia
    Il referto ritirato indica quanto segue:
    Regolare allineamento somatico dei metameri sul piano frontale e saggitale.
    Note artrosiche disco-somatiche L5-S1.
    Tenore calcico nella norma.
    Non crolli somatici.
    Domando cortesemente cosa significano le note artrosiche disco-somatiche L5-S1 e cosa devo fare in futuro.
    Grazie.
    Cordiali saluti.
    Fabio

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      nulla di rilevante, un po’ di segni di sovraccarico che non necessariamente sono la causa della sua lombalgia.
      Cordiali Saluti

  3. Emilio Benincasa ha detto:

    pratico Corsa amatoriale dilettandomi nelle lunghe distanze, Maratona e mezze.
    Sono in preparazione per una maratona il 29 aprile 2012.
    A seguito di persistenti dolori al tricipite surale SX con relative contratture mi sono sottoposto a RM la quale recita: SCOMPARSA DELLA FISIOLOGICA LORDOSI LOMBARE CON TENDENZA ALLA RETTILINEIZZAZIONE, INIZIALI SEGNI DI SPONDILARTROSI INTERSOMATICA INTERAPOFISARIA SOSTENUTA DA PICCOLI PROCESSI OSTEOFITICI MAGGIORMENTE EVIDENTE SUL VERSANTE ANTERIORE E FENOMENI OSTEOCONDROSICI SOSTITUTIVI DI PRIMO GRADO SECONDO MODIC IN SEDE PER-LIMITANTE E SOTTOCONDRALE ANTERIORMENTE AL FULCRO DI CARICO IN L4-L5.
    BULGING DISCALE L3-L4.
    IN L4-L5 SI DIMOSTRA LA PRESENZA DI VOLUMINOSA COMPONENTE DI TESSUTO CON INTENSITA’ DI SEGNALE DISCALE CHE APPARE DIFFUSAMENTE PROTRUSA CON ACCESSNO ALLA FOCALITA’ ERNIARIA IN SEDE PARAMEDIANA FORAMINALE SINISTRA; QUEST’ULTIMA DETERMINA RIDUZIONE DEL PROFILO INFERIORE DEL DIAMETRO NEUROFORAMINALE ENTRANDO IN CONTATTO CON L’EMINENZA RADICOLARE CORRISPONDENTE.
    IN L5 S1 ACCENNO ALLA FOCALITA’ ERNIARIA MEDIANA CON OBLITERAZIONE DEI PIANI SUBARACNOIDEI ANTERIORI E LIEVE IMPRONTA SUL PROFILO ANTEIORE DEL SACCO DURALE RETROPOSTO …..

    grazie per la cortese attenzione.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buongiorno,
      potrebbe trattarsi di una sciatalgia causata dall’ernia discale. Consiglio attenzione nella distribuzione dei carichi per non peggiorare la situazione e compromettere la preparazione. Soprattutto importante stratching della muscolatura paravertebrale prima e dopo i lunghi, eventuale massoterapia.
      Un grosso in bocca al lupo per la maratona.

  4. gaia ha detto:

    Buona sera,La contatto per avere un parere.Ho 30 anni e sono una ragazza sportiva.Circa un mese fa mi sono infortunata al lavoro scaricando un bancale ed ho subito avvertito dolore alla spalla dx.Effettuato ecografia il cui risultato e’ il seguente:discreto conflitto sottoacromiale,discreto edema a carico del sovraspinato e discreto stato di flogosi della capsula articolare acromion-claveare.Il fisiatra non ha dato molto peso all’esame,dicendo che non ho nulla,il problema e’ che accuso ancora dolore alla spalla che si irradia al braccio; durante la notte il dolore aumenta arrivando fino alle dita e non riesco a compiere gesti comuni come infilarmi una maglia o sollevare dei pesi.Cosa ne pensa? La ringrazio anticipatamente per la Sua attenzione.

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      il dolore alla spalla è probabilmente dovuto ad una tendinite insorta in seguito allo sforzo eseguito. Occorre riposo ed una visita specialistica per programmare la fisioterapia.
      Cordiali Saluti

  5. Fabio ha detto:

    Buona sera, cortesemente vorrei sapere se può darmi qualche consiglio:
    Mia suocera(donna autosufficiente di72 anni) e’ stata ricoverata per dolori alla schiena e dopo aver effettuato raggi e risonanza magnetica ė stata sottoposta a verteboplastica (ripetuta due giorni dopo in quanto sembra non si sia saldato bene il cemento?!?) . E’ stata dimessa nonostante continui ad avere fortissimi dolori e nemmeno l’utilizzo di Busto ha migliorato la situazione. Non è piu autosufficiente e bisogna accurdirla giornalmente per farla alzare, deambulare ecc. Ecc..
    Programmato controllo radiologico dopo un mese con il seguente referto :

    Scoliosi destro-convessa al passaggio dorso-lombare.
    Sono presenti diffusi segni di spondilosi, con osteofiti margino-somatici irregolarita’ e sclerosi delle spongiose sottocondrali.
    Esiti di vertebroplastica da D12 ad L3.
    Modesto cedimento somatico superiore di L4.

    Può cortesemente spiegarmi quanto sopra?
    Quale terapia / fisioterapia potrebbe giovare?
    E’ auspicabile un altro intervento risolutivo, se si di quale tipo?

    Grazie mille
    Fabio

    • Fabrizio Rivera ha detto:

      Buonasera,
      la radiografia evidenzia gli esiti dell’intervento di vertebroplastica ma anche un cedimento iniziale di L4. occorre un controllo clinico presso l’ortopedico che ha eseguito la vertebroplastica.
      Cordiali Saluti

  6. Monica ha detto:

    Buongiorno,
    mia zia (84 anni e nessun problema rilevante di osteoporosi) a seguito di una brutta caduta dalle scale ha subito una frattura della seconda vertebra cervicale. Questa non ha fortunatamente lesionato il midollo però i medici l’hanno definita instabile. Ora, a distanza di dieci giorni dall’incidente le metteranno un collare fatto su misura da portare sempre fino a guarigione. La mia domanda è: una frattura instabile è riparabile senza ricorso alla chirurgia e solo con un collare? Non ci sono rischi di futuri danneggiamenti alla spina?
    Grazie mille

    Cordiali Saluti

    Monica